La pratica dell’allenamento funzionale ha subito di recente una forte crescita, infatti sono sempre di più le palestre e i centri sportivi che introducono questa attività nella loro offerta di fitness come conseguenza della maggiore richiesta dei frequentatori.
I motivi di questo successo sono molteplici e vanno dal maggior coinvolgimento motivazionale che induce l’attività stessa, all’intensità che se pur breve favorisce il rilascio di quelle sostanze come le endorfine responsabili di quella sensazione di benessere percepita post allenamento, ma anche per l’aspettativa di raggiungere risultati come il dimagrimento in tempi più brevi.

In sostanza è una attività che piace molto anche perché è sempre varia e divertente e in molti casi è preferita alla classica sala pesi proprio per questi motivi, ma se effettivamente l’allenamento funzionale possa essere utile o no al dimagrimento è importante capire cos’è l’allenamento funzionale e quali sono i fattori che inducono il dimagrimento.
Che cos’è l’allenamento funzionale?

Se si prova a cercare in rete il significato di allenamento funzionale ci si rende presto conto che non c’è sempre una definizione univoca, ma questo è dovuto anche al fatto che il fine che si pone questa attività può essere molto vario.
Micheal Boyle, allenatore sportivo di caratura internazionale, è senza dubbio uno dei principali fautori a livello mondiale del functional training, definisce l’allenamento funzionale così:
“un complesso di esercitazioni in grado di coinvolgere equilibrio e propriocezione; esercitazioni eseguibili con i piedi per terra, senza l’assistenza di macchinari, o comunque in condizioni tali che la forza possa essere applicata ed espressa in condizioni di instabilità ed il peso del corpo debba essere diretto e controllato in tutti i piani del movimento”
Attraverso il functional training solitamente si va ad allenare tutto il corpo con particolare attenzione al core, tra le sue peculiari caratteristiche c’è l’estrema versatilità nell’impiego di tools di allenamento, tra cui: bilancieri, palle mediche, corde, kettlebell, trx plinti, bag, e molto altro, che possono rendere l’esercizio molto vario e divertente condizione che rimane tra le più apprezzate.
Grazie al functional training è possibile stimolare diverse capacità atletiche e proporre quindi allenamenti con fini molto differenti che vanno dalla preparazione atletica di uno sportivo agonista, al miglioramento delle capacità cardiovascolari, al contribuire a migliorare il benessere generale dell’individuo, al dimagrimento, all’ipertrofia insomma le possibilità sono molteplici ed è fondamentale da parte di chi propone questa attività avere ben chiari gli obiettivi.
Perché si dimagrisce?
Sono sicuramente complessi e molteplici i meccanismi biochimici e fisiologici che intervengono nella regolazione del dimagrimento, la comprensione di questi concetti è sicuramente cosa che esula dagli obiettivi di questo articolo. Però nel concreto è possibile definire in linea di massima ciò che induce e potenzialmente dà il via ai processi di cui precedentemente si accennava. Sarà qualche dieta particolare? Sarà la dieta chetogenica, o quella a zona o ancora quella all’ultima moda? O ancora sarà un’attività in particolare, il crossfit, l’allenamento funzionale, il running, le camminate, la bici o il nuoto, insomma chi più ne ha più ne metta. In realtà ognuno di queste diete o attività può teoricamente dare un contributo, ma il fattore determinante su cui gran parte degli studiosi concordano rimane sostanzialmente uno: IL DEFICIT CALORICO!

In pratica bisogna introdurre meno calorie di ciò che attualmente si fa, oppure consumarne di più o ancora meglio entrambi, ovvero in pratica mangiare un po’ di meno e fare un po’ più attività fisica.
Qualunque sia l’attività fisica svolta o il percorso dietetico, l’obiettivo da prefiggersi sarà quasi sempre lo stesso: indurre un deficit calorico in maniera tale da stimolare il corpo ad utilizzare i grassi di deposito come combustibile. La difficoltà starà nel trovare la strategia migliore o comunque che sia il più funzionale alle esigenze dell’individuo per raggiungere il risultato sperato.
Allenamento funzionale come strategia per il dimagrimento?
Il functional training può essere senza dubbio un’ottima scelta ai fini del dimagrimento!

L’efficacia di questa attività è da ricercare in più fattori; una di queste è sicuramente data dal tipo di allenamento che va quasi sempre a coinvolgere tutto il corpo, e quindi gran parte dei muscoli con angolazioni e stimoli sempre differenti, condizione che già di per sé favorisce potenzialmente un notevole stimolo ormonale e quindi metabolico con conseguente elevato dispendio calorico; inoltre vengono spesso utilizzate metodologie ad intervallo tipo Tabata o HIT, dove si alternano fasi di lavoro al alta intensità solitamente inferiori al minuto (es. 20-30 secondi) con fasi di recupero anche più brevi a seconda della tipologie, altra condizione che favorisce un grosso stress metabolico utilissimo ai fini di un elevato dispendio calorico, sia durante l’esercizio, che nelle ore successive. Infine l’utilizzo di sovraccarichi, come bilancieri, kettlebell, dischi, palle mediche e altro ancora, insieme alle tecniche di alta intensità, può contribuire ulteriormente a potenziare le risposte ormonali e metaboliche che favoriscono l’utilizzo di lipidi a scopo energetico e quindi il dimagrimento.
Considerazioni conclusive…
L’allenamento funzionale può sicuramente essere una strategia utile per il dimagrimento, ma vanno comunque tenuti in considerazione altri fattori chiave legati all’attività stessa ovvero: la frequenza settimanale, l’intensità dell’allenamento, la durata, la proposta allenante del trainer, l’impegno personale, insomma aspetti che possono incidere in maniera più o meno marcata sul risultato finale; in sostanza, fare un paio di sedute settimanali blande di allenamento funzionale a bassa intensità servirà a gran poco!
Premesso che tutto sia fatto nel modo corretto potremmo finalmente avere la strada spianata verso il nostro obiettivo di dimagrimento o comunque di miglioramento della composizione corporea… sempre a patto che la nostra voracità a tavola nell’ingurgitare succulenti e abbondanti pranzetti non sia più efficace dell’allenamento stesso… ecco a quel punto non c’è attività o dieta che possa compensare!!